Origine e storia del vernacolo camaiorese, nell'ambito della parlata versiliese e presentazione del libro “Una storia d'altri tempi”

Data: 18-12-2010
Luogo: Pietrasanta, Sala delle Conferenze della “Croce Verde”

Relatore: Luca Santini

Il vernacolo camaiorese che, seppure con alcune varianti, rientra nell’ambito del modo di parlare dell’area versiliese, si è originato dal latino per poi arrivare, attraverso l’italiano antico, fino a noi. Risulta interessante e basilare per capirne le origini, esaminare le novelle del Sercambi e gli Atti dei Criminali del XIV secolo che si conservano nell’archivio di Stato di Lucca, fonte dalla quale si apprende il modo effettivo di parlare di quel tempo, e le analogie con il vernacolo risultano davvero sorprendenti. È ovvio che nella sua forma più antica il nostro vernacolo è del tutto simile alla lingua di Dante e rispetto ad altre forme dialettali presenti nelle regioni italiane, ha per fortuna dovuto subire pochissime modificazioni per trasformarsi nell’italiano moderno. Per consentire quest’ultimo e inevitabile passaggio, anche il nostro vernacolo progressivamente ha però finito per perdere una parte della sua originalità per lasciare il passo alla necessaria scolarizzazione. Ciò non toglie che questo antico modo di parlare non debba essere usato, conosciuto e studiato dai giovani, come elemento prezioso delle nostre radici, espressione della nostra antica civiltà contadina. Da qui la necessità di voler recuperare questo importante modo di parlare, attraverso un racconto ambientato negli anni Cinquanta, abbinando la storia all’effettiva parlata del tempo.

Al termine della breve relazione si è tenuta , a cura degli "Amici delle Antiche Letture", la recitazione di alcuni brani del racconto. Introduzione di Luciano Del Pistoia, con la partecipazione delle voci recitanti di Giorgio Gori, Mario Ceragioli, Donatella Pardini, Patrizia Borelli ed Elena Ballerini.


 

 

Istituto Storico Lucchese – Sez. “Versilia Storica”
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