Il ritrovo salottiero di Luisetta Angiolini

Data: 21-07-2012
Luogo: Le Mulina, Chiesa di San Rocco

Relatore: Roberta ANTONELLI

Il 28 marzo 1802 nacque a Parigi in Rue Nicaise una bambina a cui fu imposto il nome di Luisa Sofia. Al momento della nascita fu indicato come suo padre Luigi Ligionian, ma in realtà la bimba era nata da una relazione fra Luigi Angiolini di Seravezza, che svolgeva la sua attività di diplomatico a Parigi, e Dorotea Gentilini di Verona, emigrata per lavorare. Nel 1808, con un atto registrato nello Stato Civile parigino, Luigi Angiolini riconobbe ufficialmente Luisa come sua figlia, accusando i responsabili di aver erroneamente scritto che il padre della bimba era tal Luigi Ligionian. Agostino Luigi Baldassarre Maria Angiolini, Cavaliere, Commendatore dell’Ordine di Santo Stefano di Toscana, Consigliere di Sua Altezza Imperiale e del Granduca di Toscana, non poteva rientrare a Seravezza portando con sé una figlia illegittima. Per ovviare alla situazione abbastanza incresciosa, che avrebbe sicuramente dato adito a delle chiacchiere, si sposò con Caterina Bresciani di Pietrasanta, e tornò a Seravezza con moglie e figlia. Luisa Sofia, già a Parigi era stata educata per volontà del padre che da subito si era fatto carico delle spese di mantenimento. Arrivata a Seravezza fu mandata a Lucca nel Collegio Elisa dove erano educate le figlie delle migliori famiglie, e vi rimase per due anni. Fu poi incaricato un precettore privato, Carlo Müller, di completare il suo percorso educativo. Già la sua nascita è segnata da quel fascino che poi caratterizzò la breve vita di questa donna che, nonostante la numerosa prole, seppe organizzare un suo spazio, dando modo a personaggi di spicco della cultura e della politica del tempo di incontrarsi nella villa che il marito aveva denominato del Buon Riposo. Per esponenti della famiglia Bonaparte e del suo seguito, per Vincenzo Santini e i fratelli Bichi, per citarne alcuni, Luisa seppe organizzare un ambiente salottiero che entusiasmò gli ospiti che lo frequentarono, considerando una fortuna il conoscerla. Esprimevano affetto e stima nelle lettere a lei dirette e la ricordavano in quelle inviate ad altri. La sua morte, avvenuta a soli 42 anni, destò rimpianto e segnò la fine di un’esperienza culturale che non si ripeté.


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Il Ritrovo salottiero di Luisetta Angiolini

 (foto di Giuseppe Vezzoni)
 (foto di Giuseppe Vezzoni)
 (foto di Giuseppe Vezzoni)

 

 

Istituto Storico Lucchese – Sez. “Versilia Storica”
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