Parole di pietra, uno studio sul lessico dei cavatori dell'Alta Versilia

Data: 04-08-2012
Luogo: Le Mulina, Chiesa di San Rocco

Relatore: Giovanni GUIDI

Ogni settore ha il suo lessico specifico e il mondo della cava non fa eccezione. Ma quali erano i termini usati dai cavatori del primo Novecento? Una risposta parziale a questa domanda è data da «Parole di pietra», tesi di laurea di Giovanni Guidi, realizzata sotto la supervisione del professor Franco Fanciullo, vice direttore del Dipartimento di Linguistica dell’Università di Pisa. Al centro dello studio alcune parole recuperate da un’inchiesta del maestro Sergio Viti, portata avanti durante l’anno scolastico 1972-73 con gli alunni della Scuola Elementare del paese di Pruno. Una serie di interviste a cavatori in pensione, con domande relative al loro lavoro, ai loro pochi svaghi e alle loro famiglie. Ad emergere sono tecnicismi come palanchino, punciotto e vinci, parole dialettali dell’area lucchese, come ravaneto e tecchia, entrate poi a far parte del vocabolario della lingua italiana, e altre ancora, come braschino o varata. Di questi termini è stata studiata poi l’origine e il significato attraverso l’uso di dizionari dialettali e grazie alle interviste realizzate sul territorio. La nuova inchiesta ha ribadito la necessità di una raccolta lessicale, così da non dimenticare certe parole e il loro uso. La conferenza, oltre a trattare argomenti di lessicografia, vuole essere anche un’occasione per parlare della storia dei cavatori della nostre Apuane: una storia ricca di fatiche e sacrifici, che merita di essere ricordata.


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Parole di Pietra: uno studio sul lessico dei cavatori dell'Alta Versilia

 (foto di Luigi Santini)
 (foto di Luigi Santini)
 (foto di Luigi Santini)

 

 

Istituto Storico Lucchese – Sez. “Versilia Storica”
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