Data: 10-12-2005
Luogo: Querceta, Sala dei Convegni della “Croce Bianca”
Relatore: Luigi Santini, Giulio Galleni
Ai piedi del colle fortificato di Sala ed intorno alle due preesistenti chiese di San Giusto e San Nicola, Pietrasanta è edificata - dalle fondamenta - nel corso dell’ anno 1255 per volontà della Repubblica di Lucca ed il suo nome deriva da quello del Podestà in carica, Guiscardo, insigne esponente della ragguardevole famiglia milanese dei "da Pietrasanta". Dopo la morte della contessa Matilde, avvenuta nel 1115, il territorio della Versilia - pressoché diviso dal suo fiume nelle giurisdizioni vescovili di Lucca e Luni - è per sua gran parte sottoposto ai Signori, o Toparchi, di Corvaia e Vallecchia, il cui potentato locale riceve l’ autorizzazione degli Imperatori tedeschi attraverso appositi privilegi (Enrico V, 1116; Lotario II, 1131; Federico I il Barbarossa, 1185; Enrico VI, 1191; Ottone IV, 1209; Federico II, 1243) ed è sostenuto con le armi dall’ amica e ghibellina repubblica di Pisa. Nonostante ciò, Lucca e Pisa si contendono in belligerante rivalità, nel corso della prima metà del Duecento, il possesso del territorio versiliese, ambìto per la presenza sulla costa dell’ approdo fortificato di Motrone, per le sue risorse agricole (olivo) e minerarie (ferro), per l’ allevamento intensivo del baco da seta, per la posizione strategica di terra di confine (repubblica di Genova ed Appennino) e di transito obbligato (via Francigena, via Aurelia e via Emilia). Alla morte di Federico II nel 1250 ed a quella del suo successore Corrado IV nel 1254, le sorti tra i belligeranti volgono però, decisamente, a favore della repubblica di Lucca. Essa, senza indugio, fa suo il territorio versiliese operando su tre direttrici: militare, distruggendo la rocca di Corvaia ed il castello di Vallecchia (1254, podestà Conte de’ Prendeparti, bolognese); strategica, edificando "ex novo" Pietrasanta e conferendo a Camaiore un nuovo assetto urbanistico (1255, podestà Guiscardo da Pietrasanta, milanese); diplomatica, stringendo un patto di amicizia, alleanza e confederazione con il comune di Sarzana (1256). La storia e la ragguardevole evoluzione civica di Pietrasanta ha le sue radici in questi eventi storici, che sono provati dai documenti ed ineludibili storiograficamente: gli autori della conferenza lo dimostrano a conclusione di una minuziosa ricerca delle fonti, eseguita con il metodo della "verifica comparata". Le cinque ipotesi, tra loro divergenti, sulla fondazione di Pietrasanta sono state riesaminate e percorse a ritroso, allo scopo di comprendere l’ origine degli errori e dissipare ogni residuo dubbio. Le ambigue interpolazioni latine ed italiane operate sul testo greco della "Geografia" di Claudio Tolomeo l’ Alessandrino; la corretta lettura del privilegio di Federico II rilasciato il 12 Gennaio 1243 ad Apricena di Foggia (di certo non a Pietrasanta, che mai ospitò l’ imperatore tedesco); la collazione dei tre codici dell’ annalista lucchese Tolomeo Fiadoni (morto novantenne nel 1327); la provata falsità del cosiddetto decreto di Desiderio, ultimo re longobardo; le notizie sul 1255 fornite dai rogiti notarili del lucchese Ciabatto di Attolino e di Cervellino di Riccardino di Brancagliana: ricerche e verifiche che convergono, tutte, verso un unico dato storicamente certo. Quello enunciato, appunto, nel titolo della conferenza.
Istituto Storico Lucchese – Sez. “Versilia Storica”
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