Data: 10-01-2009
Luogo: Querceta, Sala “Rodolfo Cope di Valromita”
Relatore: Enrico Baldi
Enrico Pea, dopo una vita avventurosa e raminga, ritornato dall’Egitto, approdò nuovamente alla sua terra natìa alla quale lo legò sempre uno struggente affetto di figlio. Pea ha ben chiari i confini della Versila che per lui è la fascia pianeggiante fra il Cinquale e Motrone coronata dalle Apuane. Non è però chiuso in un campanilismo paesano; le sue esperienze e le amicizie artistiche lo fanno frequentare anche altri territori a partire da quelli limitrofi. Così allargherà la sua "terra" da un lato verso Viareggio, Lucca e Pisa, dall’altro verso Massa, la Lunigiana e la Liguria. Se si considerano i componenti della Compagnia di Apua, nella quale Pea aveva il ruolo di "Sacerdote degli scongiuri", li vediamo infatti in prevalenza rappresentanti di questo territorio. Dei paesi vicini, il più affine alla Versilia, a parte il dialetto, per tradizioni e tessuto sociale, è Montignoso e non sorprende che Pea, dopo le "Fole", intitoli "Montignoso" la sua seconda opera, e fra la Versilia e Montignoso, nella zona del lago di Porta, ambienti le vicende di Palmirina, "La Maremmana". Anche la passione per il "Maggio" lo portò a stringere rapporti di amicizia e collaborazione con i Maggianti di Montignoso (oltre che con quelli della Lucchesia e della Lunigiana). Infine, l’amicizia con Pietro del Giudice porterà Pea a spostare al Pasquilio il Premio di Poesia Alpi Apuane che, dopo la morte dello scrittore prenderà il nome di "Lerici - Pea".
Istituto Storico Lucchese – Sez. “Versilia Storica”
e-mail: versiliahistorica@gmail.com
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