Il “biennio rosso” in Versilia (1919-1920)

Data: 24-04-2010
Luogo: Querceta, Sala “Rodolfo Cope di Valromita”

Relatore: Giovanni Cipollini, Luigi Santini

Negli anni immediatamente successivi alla Prima Guerra Mondiale, l’Europa subì profonde trasformazioni politiche e sociali. La scomparsa degli imperi tedesco, austro-ungarico, turco e russo avevano determinato la nascita di nuovi stati indipendenti, mentre la Rivoluzione Russa divenne il punto di riferimento per il movimento operaio e sindacale. Le immense perdite e le enormi spese militari umane durante il conflitto, la necessaria riconversione dall’industria bellica, il problema del reinserimento di milioni di reduci nella vita civile crearono una situazione molto complessa e difficile, aggravata da una profonda crisi economica. Il Dopoguerra in Italia fu caratterizzato anche dalla riorganizzazione dei partiti e dei movimenti politici tradizionali e dalla nascita di alcuni soggetti nuovi, destinati a svolgere un ruolo di primo piano nelle vicende nazionali, come il Partito Popolare, il Partito Comunista ed i Fasci di Combattimento. Dal 1919 al 1921 le rivendicazioni dei reduci, la promessa della riforma agraria fatta ai contadini durante la guerra, la crisi economica, l’eco delle vicende internazionali crearono una situazione di grande tensione, con le classi popolari decise a conquistare sacrosanti diritti politici e sociali, galvanizzate dalle notizie provenienti dalla Russia, e le classi dirigenti, arricchitesi con le speculazioni economiche e finanziarie durante la guerra, terrorizzate dalla paura del trionfo di una rivoluzione bolscevica nel nostro Paese. Scioperi e agitazioni sindacali, culminati con l’occupazione delle terre nelle campagne e delle fabbriche nel Nord, un confronto sempre più acceso tra le forze politiche, impegnate nelle prime elezioni politiche a suffragio universale maschile, la comparsa dello squadrismo fascista segnarono profondamente la società italiana. Anche in Versilia il Biennio Rosso fu un periodo di grandi tensioni politiche e sociali, con i moti contro il caroviveri, il lungo sciopero dei lavoratori del marmo, le elezioni politiche e amministrative, le "giornate Rosse" di Viareggio, che ebbero notevole risonanza bel oltre l’ambito locale. In questi anni si distinsero figure di amministratori, sindacalisti e leader politici che furono poi elementi di primi piano nell’opposizione al Fascismo e durante la Guerra di Liberazione dal Nazifascismo.


 

 

Istituto Storico Lucchese – Sez. “Versilia Storica”
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