Maria Luisa regina d'Etruria, duchessa di Lucca

Data: 20-10-2012
Luogo: Querceta, Sala “Rodolfo Cope di Valromita”

Relatore: Renato BONUCCELLI

Maria Luisa Giuseppina, figlia di Carlo IV di Borbone-Spagna e di Maria Luisa di Borbone-Parma, nacque nel Castello di San Ildefonso, presso Madrid, il 6 luglio 1782. A soli tredici anni, andò in sposa al cugino Lodovico I, duca di Parma e Piacenza. La coppia visse nel palazzo reale madrileno fino al 1801, quando fu improvvisamente invitata da Napoleone Bonaparte a prendere possesso del Regno d’Etruria. I sovrani giunsero a Firenze il 10 agosto 1801. Ma, nonostante le fastose cerimonie ufficiali, essendo percepiti come imposti da una potenza straniera, furono accolti freddamente della popolazione. Maria Luisa, rimasta vedova, assunse la reggenza per il figlio minorenne Carlo Lodovico. Nel 1807, il Regno d’Etruria fu annesso all’Impero francese e la regina fu costretta a rifugiarsi con i figli prima in Spagna e quindi in Francia. Dopo la scoperta di un suo tentativo di fuggire in Inghilterra, dovette ritirarsi con la figlia Carlotta nel convento romano di S. Domenico, mentre il figlio Carlo Lodovico rimase presso i nonni materni in Francia. Caduto Napoleone, il Congresso di Vienna le affidò il Ducato di Lucca. Poiché essa reclamò i diritti su quello di Parma, fu stabilito che, alla morte di Maria Luigia d’Asburgo, Maria Luisa di Borbone avrebbe avuto il Ducato di Parma, mentre il Ducato di Lucca sarebbe stato annesso al Granducato di Toscana. La duchessa, giunta a Lucca insieme ai figli il 7 dicembre 1817, seppe circondarsi di persone competenti che le consentirono di riordinare l’amministrazione dello Stato e di risollevarne l’economia, danneggiata da anni di occupazioni militari. Portò nel piccolo Stato gli usi e lo sfarzo della Corte spagnola, ma fu severa nei costumi e stretta osservante della religione cattolica. Diede l’avvio a numerose opere pubbliche nella capitale e in località minori. Volle che a Viareggio fossero realizzati una vera Darsena, i moli a prolungamento della foce del canale Burlamacca e alcuni capannoni per la costruzione dei bastimenti. Dotò il borgo marinaro di un piano regolatore, lo elevò al rango di città e iniziò i lavori per costruirvi una nuova reggia. Morì improvvisamente a Roma il 13 marzo 1824. Dopo le solenni esequie celebrate a Lucca, i suoi resti mortali, riportati a Viareggio, furono imbarcati su una corvetta per essere sepolti nel Real Monasterio de El Escorial nei dintorni di Madrid, vicino a quelli del marito. I precordi sono invece conservati nella cappella di famiglia, presso la Villa della Tenuta di Viareggio.


 

 

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