Data: dal 09-09-2017 al 10-09-2017
Luogo: Castelnuovo Garfagnana
Il 9 e 10 settembre prossimi si terrà in Castelnuovo Garfagnana il convegno di studi dal titolo «Relazioni e conflitti nei secoli tra la Garfagnana, gli Stati e i territori confinanti», di grande interesse anche per la storia della Versilia.
Il 9 e 10 settembre prossimi si terrà in Castelnuovo Garfagnana il convegno di studi dal titolo «Relazioni e conflitti nei secoli tra la Garfagnana, gli Stati e i territori confinanti», di grande interesse anche per la storia della Versilia con relazioni che avranno come oggetto di studio le antiche consorterie medievali versiliesi e garfagnine, le dispute di confine, i rapporti commerciali tra le due regioni, il culto e i pellegrinaggi, le transumanze, gli usi e costumi delle popolazioni limitrofe di Stazzema, Fornovolasco, Vagli e Careggine, le “storie parallele” delle comunità di Barga e Pietrasanta.
Il convegno avrà svolgimento nella Rocca Ariostesca – recentemente restaurata – del capoluogo garfagnino ed avrà come enti promotori la Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi, l’Associazione Pro Loco di Castelnuovo di Garfagnana, il Centro per la Documentazione Storica del Territorio della Garfagnana, il Comune di Castelnuovo di Garfagnana, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la Banca Versilia Lunigiana Garfagnana Credito Cooperativo”, nonché la collaborazione della Sezione «Versilia Storica» dell’Istituto Storico Lucchese.
Le relazioni ammesse al congresso saranno diciotto e ben sei di esse saranno presentate da studiosi di «Versilia Storica». Eccone di seguito i titoli e gli estratti.
Silvana ANDOLINA: Da Stazzema del Granducato di Toscana a Fornovolasco del Ducato di Modena attraverso il cosiddetto “Termine”: studio dei documenti conservati nell’Archivio di Stato di Massa – Fra gli abitanti di Stazzema e quelli di Fornovolasco furono lunghe e serie le contese a causa della legna e dei pascoli, in particolar modo per un bosco che avevano a confine e alla cui contesa fu trovata soluzione con il rogito nel 1623 da parte del notaio Gherardini di una convenzione che divise il bosco in questione fra le parti contendenti. Inizia da qui il mio studio sulla questione di confine appunto fra Stazzema del Granducato di Toscana e Fornovolasco del Ducato di Modena.
Manuela COPPEDÈ: Una questione di confini tra la Comunità di Stazzema e la Comunità di Vagli e Careggine per la sommità dello Schienale dell’Asino nella località denominata Pizzorne – Il mio contributo parte dall’analisi di una copia, presente nell’Archivio Comunale di Pietrasanta e datata 12 giugno 1858, di un atto sottoscritto a Gallicano e che faceva parte di una serie di ricognizioni dell’intera linea giurisdizionale tra il Granducato di Toscana e gli Stati Estensi. L’atto descrive la faccenda del confine tra la Comunità di Stazzema e la Comunità di Vagli e Careggine per la sommità dello Schienale dell’Asino nella località denominata Pizzorne. La questione era già stata affrontata nel 1851 ed è lo stesso documento a dirci che risaliva al 1575.
Anna GUIDI: Petrosciana, nell’Alpe di Stazzema, terra di confine e di passaggi: il culto di Maria Maddalena – Petrosciana è foce, alpe, torrente: in quanto foce ha garantito un varco ed un transito tra la valle del Serchio e la Versilia; in quanto alpe, è stata ed è un lembo di Versilia alle spalle del Monte Forato che domina il versante Garfagnino. Terra di confine dunque e di incontri e scontri. Il culto di Maria Maddalena persiste in un arco di tempo che va dal Basso Medioevo ad oggi. Tre edificazioni scandiscono la persistenza del culto; le prime due nell’alveo del torrente Caraglione, vicinissimo alla sorgente della Tùrrite; la terza a Petrosciana di Sotto.
Luigi SANTINI: Le secolari discordie tra la comunità lucchese di Gallicano e, sulle contrapposte sponde del fiume Serchio, quella di Barga fiorentina, all’origine dell’attuale distinzione toponomastica tra Garfagnana e Media Valle del Serchio – Tra la comunità di Gallicano e quella Barga, già entrambe sottoposte alla repubblica di Lucca ed incluse nel territorio della Garfagnana, si acuirono ancor più le controversie e le liti, sulle contrapposte sponde del fiume Serchio, dopo il definitivo passaggio di Barga sotto il dominio fiorentino (1341). I motivi di contrasto tra le due comunità mai potevano recedere per due ragioni: il territorio da esse delimitato è porta naturale verso meridione della media valle di Garfagnana e quindi oggetto delle brame strategiche di Lucca e Firenze, fra loro in contesa per il primato militare sul territorio; inoltre le comunità stesse, incessantemente nei secoli, si trovarono in reciproca competizione per lo sfruttamento delle risorse provenienti dai boschi e dai pascoli del conteso monte di Gragno, nonché dalla pesca nel fiume, dalle continue riparazioni dei suoi argini e dal possesso delle cosiddette “isole del Serchio”. Al riguardo, innumerevoli sono le memorie relative a scontri e a temporanee pacificazioni fra le comunità, per sanare le quali nulla poterono papi, imperatori e importanti sentenze arbitrali. Tutto questo fu contributo storiografico alla demarcazione nominale, tuttora persistente, tra “Garfagnana” e “Media Valle del Serchio”.
Melania SPAMPINATO: Il distretto delle “Tre Terre” di Treppignana, Lupinaia e Riana, un triangolo di territorio conteso fra le tre potenze di Firenze, Modena e Lucca – Sul triangolo di territorio compreso fra Treppignana, Lupinaia e Riana, oggi in Comune di Fosciandora, sono state scritte le storie dei termini antichissimi e delle frequenti dispute fra le tre potenze di Firenze, Modena e Lucca. L’intervento, attraverso l’analisi di documenti conservati nell’Archivio di Stato di Massa, si focalizzerà sulle varie memorie presentate per la definizione dei punti di confine delle tre giurisdizioni e la ricostruzione dell’antica appartenenza alla Repubblica di Lucca.
Mario TAIUTI: Una settecentesca contesa dei pastori parmensi e garfagnini con Pietrasanta fiorentina nel corso dell’antica pratica pastorale della transumanza attraverso la Garfagnana estense – Il ricorso presentato nel 1767 da Matteo Germelli e da altri pastori di San Vincenzo (Parma) e di Garfagnana avverso il diniego di svernare nel capitanato di Pietrasanta con il loro bestiame, offre il motivo all’autore del presente contributo di ripercorrere ed illustrare – al di là di ogni arcadica visione della pratica della transumanza – le modalità di esecuzione dell’antica migrazione stagionale dei bestiami attraverso la Garfagnana e la viabilità preferenziale creatasi nel tempo. Sono inoltre ricordate le cause di attrito e di contesa per le varie forme di danno provocato dalla “fiumana” pastorale sul terreno e sui beni delle popolazioni del percorso e di quelle ospitanti: in particolare quelli arrecati ai campi coltivati e alle piantagioni (ghiande per i porci, virgulti per le pecore e le capre, taglio abusivo di alberi per commercio o legna da ardere). A corredo dello studio, viene presentato l’elenco nominale dei pastori di Parma e di Garfagnana coinvolti nella detta causa “di danno dato” ed inoltre il Regolamento del 1.° agosto 1766 appositamente approvato con bando regio del 4 dicembre 1766 e dal Magistrato dei Signori Nove di Firenze in data 2 gennaio 1767 avverso la transumanza nel territorio della Versilia fiorentina.
Luigi Santini
direttore di «Versilia Storica»
dell’Istituto Storico Lucchese
Seravezza, 24 agosto 2017.
Scarica la locandina dell'evento in formato PDF.
Indirizzo:
Rocca Ariostesca
Castelnuovo Garfagnana (LU)
Istituto Storico Lucchese – Sez. “Versilia Storica”
e-mail: versiliahistorica@gmail.com
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