Data: dal 25-06-2022 al 25-06-2022
Luogo: Corvaia
Relatore: Luigi Santini
Nell’esporre le vicende storiche e quotidiane della Versilia medievale, e particolarmente quelle che preludono alla fondazione delle “terre nove” di Pietrasanta e Camaiore (anno 1255), l’autore della conferenza esporrà succintamente le ragioni storiche e geo-ambientali della importanza – durata secoli – dei tre borghi di Corvaia, Vallecchia e Brancagliana/Brancagliano (su 35 citazioni) e le motivazioni della preminenza loro e della Consorteria sull’intero territorio compreso tra il lago di Porta Beltrame e quello di Massaciuccoli, non trascurando l’importanza dell’alta Versilia come area mineraria, legata al plurisecolare sfruttamento del suo sottosuolo a forte concentrazione dei minerali monetabili del ferro e del piombo argentifero.
Dopo la morte della contessa Matilde, avvenuta nel 1115, il territorio della Versilia – pressoché diviso dal suo fiume nelle giurisdizioni vescovili di Lucca e Luni – è per sua gran parte nelle mani dei più potenti gruppi aristocratici della zona, i Da Corvaia e i Da Vallecchia, la cui autorità è garantita dagli Imperatori tedeschi del Sacro Romano Impero attraverso appositi privilegi (Enrico V, 1116; Lotario II, 1131; Federico I il Barbarossa, 1185; Enrico VI, 1191; Ottone IV, 1209; Federico II, 1243, fino all’ultimo anche se inutile perché tardivo, quello di Carlo IV di Boemia, emesso proprio in Pietrasanta nel maggio del 1355) ed è sostenuto con le armi dall’amica repubblica ghibellina di Pisa. Nonostante ciò, Lucca e Pisa si contendono al suon delle armi, nel corso della prima metà del Duecento, il possesso del territorio versiliese, ambìto per la presenza sulla costa dell’approdo fortificato di Motrone, per le sue risorse agricole e minerarie, per la posizione di terra di confine (in particolare, con la repubblica di Genova e l’Appennino) e di transito obbligato (via Francigena, via Aurelia e via Emilia). Alla morte di Federico II nel 1250 ed a quella del suo successore Corrado IV nel 1254, le sorti tra i belligeranti volgono però, decisamente, a favore della repubblica di Lucca. Essa, senza indugio, fa suo il territorio versiliese operando su tre direttrici: militare, distruggendo la rocca di Corvaia, il borgo di Brancagliana ed il castello di Vallecchia (1254, podestà Conte de’ Prendeparti); strategica, edificando “ex novo” Pietrasanta e conferendo a Camaiore un nuovo assetto urbanistico (1255, podestà Guiscardo da Pietrasanta); diplomatica, stringendo un patto di amicizia, alleanza e confederazione con il comune di Sarzana (1256). La storia della Versilia e la ragguardevole evoluzione civica di Pietrasanta hanno le loro radici proprio in questi eventi storici, provati da documenti certi ed ineludibili storiograficamente.
La rivisitazione di tutta la cartografia conosciuta, lo studio delle competenze patrimoniali contenute negli atti notarili, e una puntigliosa rilettura delle coeve fonti storiche – quelle in particolare dei Libri memoriales di Guido da Vallecchia (composti tra il 1265 e il 1290), dei Breves Annales di Tolomeo Fiadoni (tra il 1270 e il 1303), dello Statutum Lucanum del 1308 e delle Croniche di Giovanni Sercambi (redatte tra il 1369 e il 1423) – consente all’autore di ridefinire criticamente la genealogia dell’aristocrazia rurale dei Da Corvaia e Da Vallecchia e redigere un ulteriore contributo alla conoscenza dei limiti territoriali della Versilia.
Indirizzo:
Chiesa di Santa Maria Assunta
Istituto Storico Lucchese – Sez. “Versilia Storica”
e-mail: versiliahistorica@gmail.com
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