Le miniere del Bottino e le loro antiche coltivazioni - Nuovi rilievi e dati delle “Argentiere” di Ruosina e Sant' Anna

Data: 25-06-2005
Luogo: Argentiera, Parco di Villa Moresco

Relatore: Sergio Mancini

In questa conferenza si intende illustrare sinteticamente le caratteristiche storiche e geologiche della zona mineraria del Bottino e dell'Argentiera di S. Anna nell’Alta Versilia, in comune di Stazzema. Oltre ad una rassegna degli studi noti, viene presentata una nuova campagna di ricerca e di rilevamento delle gallerie medievali e medicee, che costituiscono uno dei migliori esempi di arte mineraria precedenti l’utilizzo degli esplosivi e risalenti perlomeno al periodo di sfruttamento mediceo dei filoni di piombo e argento della Versilia durante il principato di Cosimo I (1560-1575). I dati di studio vengono corredati da una documentazione fotografica con rilievo delle principali gallerie, e da una carta geologica di dettaglio. Relativamente poco conosciute negli studi storici a parte le descrizioni per lo più mineralogiche di vari periodi, questi siti possono a buon diritto essere considerati un "geosito" delle Alpi Apuane di notevole importanza anche nel quadro di progetti in corso di recupero ambientale di zone minerarie dimesse, per il costituito Parco Nazionale della Pace di S. Anna e per il prossimo Parco Archeologico delle Alpi Apuane. Numerosi studi sono stati effettuati sulle miniere moderne del Bottino, coltivate fino al 1929-1930 per l'estrazione di piombo argentifero. La galena del Bottino venne utilizzata per l’estrazione di importanti quantità d’argento già dal periodo di sfruttamento Medioevale – Mediceo, con una produzione misurata dal 1565 al 1592 di 1394 libbre fiorentine di Argento. Le percentuali produttive in epoca moderna furono di circa 6-7 kg. di argento raffinato per tonnellata di piombo. Nel periodo 1918-1929 la produzione di Argento rallentò a favore del piombo per estrazione a vari usi (strumenti elettrici, elementi per radio, industria bellica) fino alla nota crisi americana del 1929 che comportò un drastico deprezzamento del valore di questa materia prima. Questi Siti minerari, divenuti famosi soprattutto per i pregevoli minerali da collezione e di interesse scientifico, furono in pratica abbandonati dal 1930, salvo episodiche riattivazioni fino al 1968. Le antiche miniere di piombo argentifero di S. Anna (o dell’Argentiera) si ritrovano nella parte alta della Valle del Fondo (torrente Corsinello) in Comune di Stazzema, nella località omonima. Questi nuclei abitati sono "controllati" dalla presenza, sui vicini colli del Monte Rocca e Monte Anchiana, di un sistema difensivo strategico che nel XII-XIII sec. consentì alle consorterie feudali locali di resistere per un certo tempo alle azioni belliche di Lucca, per la difesa di queste importanti argentiere. Nei pressi delle case si ritrovano, ancora ben visibili, gli ingressi di numerose gallerie scavate senza utilizzo di esplosivi, con profondità anche di 70-80 m e profilo tipico molto stretto.


 

 

Istituto Storico Lucchese – Sez. “Versilia Storica”
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