Ex polverifici e miccifici riuniti dell'Alta Versilia: potenzialità turistico-ambientali, sviluppo locale e vicende inerenti alla II guerra mondiale.

Data: 16-06-2007
Luogo: Stazzema, Sala di Compagnia del SS. Sacramento

Relatore: Roberto Goldoni

Relatore della conferenza sui rinomati Polverifici e Miccifici Riuniti dell’Alta Versilia Bertellotti-Pocai è il prof. Roberto Goldoni, docente presso l’Università di Bologna, sede di Forlì, iscritto all’Albo dei Periti del Giudice del Tribunale di Modena ed esperto di armi, munizioni ed esplosivi. Le fabbriche di esplosivi sono presenti fin dal 1820 nella valle del fiume Vezza (ramo delle Mulina). Ai Polverifici Riuniti dell’Alta Versilia fu conferito il Diploma di 1° Grado in occasione della Prima Esposizione Internazionale Operaia, tenutasi a Milano nel 1894. Tre erano i polverifici attivi nell’Alta Versilia sino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso, di cui due ubicati nella frazione di Mulina: quello dei F.lli Pocai, in località Molinette, nella convalle del Canale della Radice, versante sinistro, e quello dell’A.F.E. (Azienda Fabbricazione Esplosivi), localmente meglio conosciuto come Mossi o Deri, dal cognome derivante dal Direttore o dal proprietario degli edifici posti nella convalle del Fosso Pomezzana, lungo il versante destro, di fronte alla borgata di Calcaferro. Il terzo polverificio, quello Bertellotti, forse il più antico, era invece sistemato nella convalle del Fosso di Picignana, a Filucchia, località della frazione capoluogo di Stazzema. Sia il polverificio Pocai, che era la fabbrica con la maggior produzione di esplosivi e il conseguente impiego più numeroso di manodopera, che quello dell’A.F.E. hanno avuto la propria storia segnata da due episodi luttuosi causati dalle deflagrazioni avvenute durante la lavorazione ai cilindri, il passaggio più pericoloso nella filiera lavorativa che vede la polvere nera, dopo le varie fasi e i diversi dosaggi dei tre componenti (carbonella, zolfo e nitro), trasformata nel cosiddetto, in gergo, "polverino". Una tragica esplosione nel casotto dei cilindri del polverificio dei F.lli Pocai provocò il 27 dicembre 1938 tre vittime del lavoro: Narciso Pardini, Sara Garbati e Cesira Puliti. Il 23 luglio 1962, a subire l’evento esplosivo fu il Polverificio A.F.E., sempre durante la fase ai cilindri, causando una vittima: Gino Papini. Oltre ai polverifici F.lli Pocai e A.F.E., nella frazione di Mulina erano attivi i rispettivi miccifici. Gli edifici industriali del miccificio Pocai, posti sulla sponda destra del Fosso Picignana, presso il Ponte di Culerchia, sono oggi utilizzati per un’attività di falegnameria, mentre il miccificio A.F.E., sistemato in due stabili posti sulla sponda destra del Fosso Pomezzana, sono stati distrutti da una frana il 3 gennaio 1997. In uno degli edifici, quello che fungeva da magazzino, era preesistente un’attività di cartiera. L’intervento del Prof. Goldoni, per la sua specifica competenza sugli esplosivi, verterà sulla fabbrica di polvere nera e da caccia dei F.lli Pocai. Tuttavia saranno trattati anche gli aspetti di riferimento all’ingegneria idraulica ideata per la movimentazione dei macchinari dell’ex insediamento industriale; lo sfruttamento, nella prospettiva dell’energia rinnovabile, e l’imbottigliamento della buona acqua oligominerale della Sorgente delle Molinette oggi possibili; i tristi eventi della II Guerra Mondiale; la valorizzazione della zona per fini turistici, indirizzati al beneficio dell’economia locale. Sui temi di ambito locale, nello specifico i drammatici eventi accaduti sul territorio di Stazzema durante la Linea Gotica, il turismo ambientale e le prospettive di sviluppo sostenibile dell’economia locale, sono previsti gli interventi del sindaco di Stazzema, Ing. Michele Silicani, e del presidente della Comunità Montana "Alta Versilia", Maurizio Verona.


 

 

Istituto Storico Lucchese – Sez. “Versilia Storica”
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